Show pageOld revisionsBacklinksBack to top This page is read only. You can view the source, but not change it. Ask your administrator if you think this is wrong. ** Bibbia - Antico Testamento - Pentateuco ** <WRAP rightalign>[[religione:bibbia:cei74:antico-testamento:pentateuco:genesi:26]] --- [[religione:bibbia:cei74:antico-testamento:pentateuco:genesi:28]]</WRAP> ====== Genesi 27 ====== <WRAP bibbia_testo><sup>1</sup> Isacco era vecchio e gli occhi gli si erano così indeboliti che non ci vedeva più. Chiamò il figlio maggiore, Esaù, e gli disse: «Figlio mio». Gli rispose: «Eccomi». <sup>2</sup> Riprese: «Vedi, io sono vecchio e ignoro il giorno della mia morte. <sup>3</sup> Ebbene, prendi le tue armi, la tua farètra e il tuo arco, esci in campagna e prendi per me della selvaggina. <sup>4</sup> Poi preparami un piatto di mio gusto e portami da mangiare, perché io ti benedica prima di morire». <sup>5</sup> Ora Rebecca ascoltava, mentre Isacco parlava al figlio Esaù. Andò dunque Esaù in campagna a caccia di selvaggina da portare a casa. <sup>6</sup> Rebecca disse al figlio Giacobbe: «Ecco, ho sentito tuo padre dire a tuo fratello Esaù: <sup>7</sup> Portami la selvaggina e preparami un piatto, così mangerò e poi ti benedirò davanti al Signore prima della morte. <sup>8</sup> Ora, figlio mio, obbedisci al mio ordine: <sup>9</sup> Va' subito al gregge e prendimi di là due bei capretti; io ne farò un piatto per tuo padre, secondo il suo gusto. <sup>10</sup> Così tu lo porterai a tuo padre che ne mangerà, perché ti benedica prima della sua morte». <sup>11</sup> Rispose Giacobbe a Rebecca sua madre: «Sai che mio fratello Esaù è peloso, mentre io ho la pelle liscia. <sup>12</sup> Forse mio padre mi palperà e si accorgerà che mi prendo gioco di lui e attirerò sopra di me una maledizione invece di una benedizione». <sup>13</sup> Ma sua madre gli disse: «Ricada su di me la tua maledizione, figlio mio! Tu obbedisci soltanto e vammi a prendere i capretti». <sup>14</sup> Allora egli andò a prenderli e li portò alla madre, così la madre ne fece un piatto secondo il gusto di suo padre. <sup>15</sup> Rebecca prese i vestiti migliori del suo figlio maggiore, Esaù, che erano in casa presso di lei, e li fece indossare al figlio minore, Giacobbe; <sup>16</sup> con le pelli dei capretti rivestì le sue braccia e la parte liscia del collo. <sup>17</sup> Poi mise in mano al suo figlio Giacobbe il piatto e il pane che aveva preparato.\\ <sup>18</sup> Così egli venne dal padre e disse: «Padre mio». Rispose: «Eccomi; chi sei tu, figlio mio?». <sup>19</sup> Giacobbe rispose al padre: «Io sono Esaù, il tuo primogenito. Ho fatto come tu mi hai ordinato. Alzati dunque, siediti e mangia la mia selvaggina, perché tu mi benedica». <sup>20</sup> Isacco disse al figlio: «Come hai fatto presto a trovarla, figlio mio!». Rispose: «Il Signore me l'ha fatta capitare davanti». <sup>21</sup> Ma Isacco gli disse: «Avvicinati e lascia che ti palpi, figlio mio, per sapere se tu sei proprio il mio figlio Esaù o no». <sup>22</sup> Giacobbe si avvicinò ad Isacco suo padre, il quale lo tastò e disse: «La voce è la voce di Giacobbe, ma le braccia sono le braccia di Esaù». <sup>23</sup> Così non lo riconobbe, perché le sue braccia erano pelose come le braccia di suo fratello Esaù, e perciò lo benedisse. <sup>24</sup> Gli disse ancora: «Tu sei proprio il mio figlio Esaù?». Rispose: «Lo sono». <sup>25</sup> Allora disse: «Porgimi da mangiare della selvaggina del mio figlio, perché io ti benedica». Gliene servì ed egli mangiò, gli portò il vino ed egli bevve. <sup>26</sup> Poi suo padre Isacco gli disse: «Avvicinati e baciami, figlio mio!». <sup>27</sup> Gli si avvicinò e lo baciò. Isacco aspirò l'odore degli abiti di lui e lo benedisse:\\ «Ecco l'odore del mio figlio\\ come l'odore di un campo\\ che il Signore ha benedetto.\\ <sup>28</sup> Dio ti conceda rugiada del cielo\\ e terre grasse\\ e abbondanza di frumento e di mosto.\\ <sup>29</sup> Ti servano i popoli\\ e si prostrino davanti a te le genti.\\ Sii il signore dei tuoi fratelli\\ e si prostrino davanti a te i figli di tua madre.\\ Chi ti maledice sia maledetto\\ e chi ti benedice sia benedetto!».\\ <sup>30</sup> Isacco aveva appena finito di benedire Giacobbe e Giacobbe si era allontanato dal padre Isacco, quando arrivò dalla caccia Esaù suo fratello. <sup>31</sup> Anch'egli aveva preparato un piatto, poi lo aveva portato al padre e gli aveva detto: «Si alzi mio padre e mangi la selvaggina di suo figlio, perché tu mi benedica». <sup>32</sup> Gli disse suo padre Isacco: «Chi sei tu?». Rispose: «Io sono il tuo figlio primogenito Esaù». <sup>33</sup> Allora Isacco fu colto da un fortissimo tremito e disse: «Chi era dunque colui che ha preso la selvaggina e me l'ha portata? Io ho mangiato di tutto prima che tu venissi, poi l'ho benedetto e benedetto resterà». <sup>34</sup> Quando Esaù sentì le parole di suo padre, scoppiò in alte, amarissime grida. Egli disse a suo padre: «Benedici anche me, padre mio!». <sup>35</sup> Rispose: «È venuto tuo fratello con inganno e ha carpito la tua benedizione». <sup>36</sup> Riprese: «Forse perché si chiama Giacobbe mi ha soppiantato già due volte? Già ha carpito la mia primogenitura ed ecco ora ha carpito la mia benedizione!». Poi soggiunse: «Non hai forse riservato qualche benedizione per me?». <sup>37</sup> Isacco rispose e disse a Esaù: «Ecco, io l'ho costituito tuo signore e gli ho dato come servi tutti i suoi fratelli; l'ho provveduto di frumento e di mosto; per te che cosa mai potrò fare, figlio mio?». <sup>38</sup> Esaù disse al padre: «Hai una sola benedizione padre mio? Benedici anche me, padre mio!». Ma Isacco taceva ed Esaù alzò la voce e pianse. <sup>39</sup> Allora suo padre Isacco prese la parola e gli disse:\\ «Ecco, lungi dalle terre grasse\\ sarà la tua sede\\ e lungi dalla rugiada del cielo dall'alto.\\ <sup>40</sup> Vivrai della tua spada\\ e servirai tuo fratello;\\ ma poi, quando ti riscuoterai,\\ spezzerai il suo giogo dal tuo collo».\\ <sup>41</sup> Esaù perseguitò Giacobbe per la benedizione che suo padre gli aveva dato. Pensò Esaù: «Si avvicinano i giorni del lutto per mio padre; allora ucciderò mio fratello Giacobbe». <sup>42</sup> Ma furono riferite a Rebecca le parole di Esaù, suo figlio maggiore, ed essa mandò a chiamare il figlio minore Giacobbe e gli disse: «Esaù tuo fratello vuol vendicarsi di te uccidendoti. <sup>43</sup> Ebbene, figlio mio, obbedisci alla mia voce: su, fuggi a Carran da mio fratello Làbano. <sup>44</sup> Rimarrai con lui qualche tempo, finché l'ira di tuo fratello si sarà placata; <sup>45</sup> finché si sarà placata contro di te la collera di tuo fratello e si sarà dimenticato di quello che gli hai fatto. Allora io manderò a prenderti di là. Perché dovrei venir privata di voi due in un sol giorno?».\\ <sup>46</sup> Poi Rebecca disse a Isacco: «Ho disgusto della mia vita a causa di queste donne hittite: se Giacobbe prende moglie tra le hittite come queste, tra le figlie del paese, a che mi giova la vita?». </WRAP><WRAP rightalign>[[religione:bibbia:cei74:antico-testamento:pentateuco:genesi:26]] --- [[religione:bibbia:cei74:antico-testamento:pentateuco:genesi:28]]</WRAP> religione/bibbia/cei74/antico-testamento/pentateuco/genesi/27.txt Last modified: 9 years agoby 127.0.0.1 Log In