Show pageOld revisionsBacklinksBack to top This page is read only. You can view the source, but not change it. Ask your administrator if you think this is wrong. ** Bibbia - Antico Testamento - Pentateuco ** <WRAP rightalign>[[religione:bibbia:cei74:antico-testamento:pentateuco:genesi:36]] --- [[religione:bibbia:cei74:antico-testamento:pentateuco:genesi:38]]</WRAP> ====== Genesi 37 ====== <WRAP bibbia_testo><sup>1</sup> Giacobbe si stabilì nel paese dove suo padre era stato forestiero, nel paese di Canaan.\\ <sup>2</sup> Questa è la storia della discendenza di Giacobbe.\\ Giuseppe all'età di diciassette anni pascolava il gregge con i fratelli. Egli era giovane e stava con i figli di Bila e i figli di Zilpa, mogli di suo padre. Ora Giuseppe riferì al loro padre i pettegolezzi sul loro conto. <sup>3</sup> Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto in vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica dalle lunghe maniche. <sup>4</sup> I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli, lo odiavano e non potevano parlargli amichevolmente. <sup>5</sup> Ora Giuseppe fece un sogno e lo raccontò ai fratelli, che lo odiarono ancor di più. <sup>6</sup> Disse dunque loro: «Ascoltate questo sogno che ho fatto. <sup>7</sup> Noi stavamo legando covoni in mezzo alla campagna, quand'ecco il mio covone si alzò e restò diritto e i vostri covoni vennero intorno e si prostrarono davanti al mio». <sup>8</sup> Gli dissero i suoi fratelli: «Vorrai forse regnare su di noi o ci vorrai dominare?». Lo odiarono ancora di più a causa dei suoi sogni e delle sue parole.\\ <sup>9</sup> Egli fece ancora un altro sogno e lo narrò al padre e ai fratelli e disse: «Ho fatto ancora un sogno, sentite: il sole, la luna e undici stelle si prostravano davanti a me». <sup>10</sup> Lo narrò dunque al padre e ai fratelli e il padre lo rimproverò e gli disse: «Che sogno è questo che hai fatto! Dovremo forse venire io e tua madre e i tuoi fratelli a prostrarci fino a terra davanti a te?».\\ <sup>11</sup> I suoi fratelli perciò erano invidiosi di lui, ma suo padre tenne in mente la cosa.\\ <sup>12</sup> I suoi fratelli andarono a pascolare il gregge del loro padre a Sichem. <sup>13</sup> Israele disse a Giuseppe: «Sai che i tuoi fratelli sono al pascolo a Sichem? Vieni, ti voglio mandare da loro». Gli rispose: «Eccomi!». <sup>14</sup> Gli disse: «Va' a vedere come stanno i tuoi fratelli e come sta il bestiame, poi torna a riferirmi». Lo fece dunque partire dalla valle di Ebron ed egli arrivò a Sichem. <sup>15</sup> Mentr'egli andava errando per la campagna, lo trovò un uomo, che gli domandò: «Che cerchi?». <sup>16</sup> Rispose: «Cerco i miei fratelli. Indicami dove si trovano a pascolare». <sup>17</sup> Quell'uomo disse: «Hanno tolto le tende di qui, infatti li ho sentiti dire: Andiamo a Dotan». Allora Giuseppe andò in cerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan. <sup>18</sup> Essi lo videro da lontano e, prima che giungesse vicino a loro, complottarono di farlo morire. <sup>19</sup> Si dissero l'un l'altro: «Ecco, il sognatore arriva! <sup>20</sup> Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in qualche cisterna! Poi diremo: Una bestia feroce l'ha divorato! Così vedremo che ne sarà dei suoi sogni!». <sup>21</sup> Ma Ruben sentì e volle salvarlo dalle loro mani, dicendo: «Non togliamogli la vita». <sup>22</sup> Poi disse loro: «Non versate il sangue, gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, ma non colpitelo con la vostra mano»; egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre. <sup>23</sup> Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, quella tunica dalle lunghe maniche ch'egli indossava, <sup>24</sup> poi lo afferrarono e lo gettarono nella cisterna: era una cisterna vuota, senz'acqua. <sup>25</sup> Poi sedettero per prendere cibo. Quando ecco, alzando gli occhi, videro arrivare una carovana di Ismaeliti provenienti da Galaad, con i cammelli carichi di resina, di balsamo e di laudano, che andavano a portare in Egitto. <sup>26</sup> Allora Giuda disse ai fratelli: «Che guadagno c'è ad uccidere il nostro fratello e a nasconderne il sangue? <sup>27</sup> Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne». I suoi fratelli lo ascoltarono.\\ <sup>28</sup> Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d'argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto. <sup>29</sup> Quando Ruben ritornò alla cisterna, ecco Giuseppe non c'era più. Allora si stracciò le vesti, <sup>30</sup> tornò dai suoi fratelli e disse: «Il ragazzo non c'è più, dove andrò io?». <sup>31</sup> Presero allora la tunica di Giuseppe, scannarono un capro e intinsero la tunica nel sangue. <sup>32</sup> Poi mandarono al padre la tunica dalle lunghe maniche e gliela fecero pervenire con queste parole: «L'abbiamo trovata; riscontra se è o no la tunica di tuo figlio». <sup>33</sup> Egli la riconobbe e disse: «È la tunica di mio figlio! Una bestia feroce l'ha divorato. Giuseppe è stato sbranato». <sup>34</sup> Giacobbe si stracciò le vesti, si pose un cilicio attorno ai fianchi e fece lutto sul figlio per molti giorni. <sup>35</sup> Tutti i suoi figli e le sue figlie vennero a consolarlo, ma egli non volle essere consolato dicendo: «No, io voglio scendere in lutto dal figlio mio nella tomba». E il padre suo lo pianse. <sup>36</sup> Intanto i Madianiti lo vendettero in Egitto a Potifar, consigliere del faraone e comandante delle guardie. </WRAP><WRAP rightalign>[[religione:bibbia:cei74:antico-testamento:pentateuco:genesi:36]] --- [[religione:bibbia:cei74:antico-testamento:pentateuco:genesi:38]]</WRAP> religione/bibbia/cei74/antico-testamento/pentateuco/genesi/37.txt Last modified: 9 years agoby 127.0.0.1 Log In